mercoledì 13 luglio 2011

Il mio primo consiglio comunale!

Ieri sera ho assistito al mio primo consiglio comunale (se vi state immaginando uomini brillanti con completi scuri e capelli freschi di parrucchiere vi state sbagliando di grosso. Dovete reindirizzarvi più sul genere sandali con sotto le calze e pantaloni alla pescatora tirati su fin sotto le ascelle). Mi sembra doveroso specificare che non avrei dovuto andarci io, ma la mia collega (leggi: acerrima nemica) che di solito segue questi eventi aveva da fare.
Così eccomi qua. Mai stata ad un consiglio comunale prima e conosco solo il sindaco (pantaloni neri e camicia a maniche corte blu scuro: sembra più il prete che il sindaco, ed è sempre - sempre - vestito così. I casi sono due: o ha uno stock infinito dei due indumenti o non si lava). E comunque non ci ho mai parlato in vita mia. Il mio redattore mi ha detto di far sapere per che testata scrivo ma, appena metto piede nella sala del consiglio, mi rendo conto che nessuno mi caga. Forse dovrei balzare sul tavolo ed urlare chi sono. Magari la prossima volta :)
L'atamosfera è più da festa degli alpini che da consiglio comunale. L'unica babbiona che non parla con nessuno sono io così, per darmi un contegno, estraggo il cellulare per mandare qualche messaggio.
Non c'è campo. E te pareva!
Finalmente - finalmente - il consiglio comunale inizia (mi stupisco che nessuno abbia portato un fiasco di barbera :)), in compagnia di un nutrito stormo di zanzare.
Si inizia con il nuovo segretario comunale. Scatto una foto:
- scurissima e pubblicabile sono con le dimensioni di un francobollo;
- la faccia del nuovo segretario comunale risulta per un quarto coperta dalla borsa di una consigliera e per un altro quarto dal proiettore. Non che lui sia un figo, ma tant'è.
- il camino di marmo riflette la luce del flash sopra la testa del sindaco, che sembra san Giuseppe.
Le comunicazioni incalzano frenetiche e si giunge al culmine con la proiezione di una relazione sul master plan della terza pista di Malpensa.
Panicopaura. Il sindaco si inalbera e si indigna. Si gonfia come un rospo, sputa come un lama e gesticola come un vigile urbano.
Mentre riporto sul taccuino le sue dichiarazioni la biro non scrive più. Ma porca pu ... Non posso certo chiederne una in presito all'altra giornalista perchè me la infilerebbe in un occhio (se non altrove :)), così calco sui fogli il più possibile, sperando di riuscire poi a decifrare.
Dopo mezz'ora di proiezione, un temporale, venti punture di zanzare, dieci consiglieri in catalessi, il sindaco riprende la parola.
"Sicuramente i cosiglieri vorranno commentare e chiedere dei chiariementi" Tuona dal suo scranno.
Silenzio assoluto.
Mi scappa da ridere. I consiglieri fanno di tutto per svicolare: chi si guarda le unghie, chi sparisce sotto al tavolo (non voglio sapere a fare cosa :)), chi finge di prendere appunti e chi risponde al cellulare che ha "miracolosamente" squillato al momento giusto.
Il sindaco fissa me e l'altra giornalista, leggermente allarmato. Non posso trattenermi dal fargli un sorrisino e scrivere (pardon, incidere) "Il consiglio comunale tace sulla questione terza pista."
Il povero sindaco non può fare altro che deliberare la presa visione della relazione e sciogliere il consiglio.
Me ne vado a casa, affascinata da questa nuova esperienza. Almeno ha smesso di piovere :)

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