venerdì 22 luglio 2011

Diluvio alla festa del paese!

Di nuovo reporter alla festa del paese. Di nuovo macchina fotografica pronta ad esplodere da un momento all'altro, ma c'è anche qualcos'altro di nuovo: il temporale.
Le nuvole nere hanno girato intorno al paese sin dalla mattina, studiando qualdo colpire, ma hanno deciso di scaricare ettolitri di acqua proprio nel momento meno opportuno.
Ma, partendo dall'inizio: arrivo alla festa alle otto per riuscire a fotografare il Dj Alfio (ovvero una amico degli organizzatori). Probabilmente avrei dovuto presentire qualcosa, visto che l'organizzatore della festa mi aveva mandato un sms con scritto "Quando arrivi ti racconto di Alfio ...".
E infatti di Alfio neanche l'ombra: i Carabinieri gli hanno ritirato la pantente durante la notte. Rifletto per qualche secondo sul fatto che abita nel paese di fianco, ma probabilmente lo shock è stato talemente forte da non permettergli nemmeno di alzarsi dal letto :)
Vabbè niente Alfio, me ne farò una ragione :) Fatto sta che devo stare lì a cazzeggiare per due ore prima che il gruppo gospel inizi a cantare. Nel frattempo i lampi all'orizzonte si fanno sempre più minacciosi.
Finisce finalmente il concerto gospel (tanto carini e tanto bravi, per carità, ma se sento un'altra volta "Oh happy days" mi suicido :)) e i ragazzi della festa si preparano per mettere in scena il musical Peter Pan da loro prodotto.
Ovviamente iniziano a cadere le prima gocce, ma nessuno si allarma più di tanto: spuntano degli ombrelli (naturalmente davanti al mio obiettivo, non c'è neanche bisogno di dirlo :)) e dei golfini, ma tutti restano al loro posto.
Il musical prosegue, molto carino e molto ben fatto (si sono preparati per dieci mesi, neanche il corpo di ballo della Scala fa delle prove così intensive :)). La pioggia inizia a diventare più fitta, ma le ragazze che stanno ballando con addosso solo reggiseno e pareo, continuano stoiche ed imperterrite (il giorno dopo eran tutte a casa con la bronchite :)).
Ma la pioggia diventa insostenibile: Capitan Unicino si affretta a tirare su da terra Peter Pan con cui stava avendo un corpo a corpo e se la filano sotto ad un gazebo della birra. Io mi prendo una lavata incredibile per riparare la macchina fotografica dall'acqua. Ad una signora viene un infarto quando vede il falsh della macchina e crede sia un lampo.
Altro che prima stella a destra fino al mattino: piuttosto prima stradina a destra fino al parcheggio. E anche di corsa.

venerdì 15 luglio 2011

Reporter al festival del paesello!

Capitolo n°1: la macchina fotografica
L'organizzatore del festival mi chiede di seguire l'evento, ovvero quattro giorni di concerti e spettacoli.
"Mi raccomado fai tante foto, così poi me le passi" Mi dice .
Mi passa per la mente un flash della mia macchina fotorafica, tanto carina per carità, ma assolutamente inadatta a fare foto al buio e in movimento. L'ideale insomma, tanto varrebbe scattarle con il cellulare :)
Faccio presente questo "piccolo" problema al ragazzo che, spavaldo come Garibaldi a Marsala, urla "Ti presto la mia!"
Lo ringrazio ripetutamente, ma il sorriso mi si gela sulla labbra quando lo vedo tirare fuori un aggeggio gigantesco e pieno di tasti e display.
Ehm ... mi serviva una macchina fotografica non l'acceleratore molecolare del cern.
"Poi ti spiego come si usa" mi assicura.
....
Ieri sera raggiungo lo stand dei gadget, rocca inespugnabile dove è custodita la preziosa macchina. Me la tende e noto con orrore che pesa quasi più di me: se me la appendo al collo rischio di diventare gobba.
Inizia a spiegare "La accendi così ... la spegni cosà ... il flash è qui ... lo zoom lì ..." Ma non capisco un cavolo perchè siamo pressochè al buio e un complesso punk sta suonando a dieci metri da noi. "Non importa" mi dico "ho una laurea: vuoi mica che non capisca come si usa una macchina fotografica??"
Dopo mille raccomandazioni di trattarla con cautela mi dice "Quando hai finita riportala a lui" e mi indica un ragazzo che barcolla più di un traghetto in mezzo alla tempesta, con una parrucca di riccioli viola e degli occhiali lampaggianti ... Andiamo bene.
Mi piazzo strategicamente davanti al palco, richiando di prendermi una ginocchiata nella schiena da quelli che stanno ballando. Il cantante si esibisce in salti, contorsioni e gorgheggi ma ..
1- come cavolo si toglie il tappo dall'obiettivo?
2- come si alza il flash?
Dopo innumerevoli tentativi e l'intervento di un ragazzo dello staff riesco a farla funzionare ma, poichè ho l'animo del reporter d'assalto, decido di volere degli scatti più arditi, non solo dei semplici primi piani della band. Allora, armata di determinazione, mi avvio verso la torretta delle luci e dei suoni di fronte al palco.
Chiamo il deejay battendogli sulla spalla. Non mi caga.
Lo chiamo ancora e non mi caga. La cosa si sta facendo un pelo imbarazzante.
Allora lo strattono per la maglietta e a questo punto si accorge di me.
Gli chiedo se posso salire un attimo sulla scaletta per fare delle foto dall'alto. Questo alza le spalle, della serie "Ma a me che me ne frega?"
Salgo quindi sulla scaletta, pregustando già le facce sbalordite di chi guarderà le mie bellissime riprese dall'alto.
Perfetto. Per oggi ho finito.
Ritorno verso lo stan dei gadget per restituire la macchina e mentre mi avvio guardo le immagini che ho scattato.
Oh cazzo.
Forse le foto dall'alto non sono state una grande idea: avevo mezzo obiettivo coperto dalla torretta e sembra abbia scattato le foto attraverso le sbarre di una prigione :)

mercoledì 13 luglio 2011

Il mio primo consiglio comunale!

Ieri sera ho assistito al mio primo consiglio comunale (se vi state immaginando uomini brillanti con completi scuri e capelli freschi di parrucchiere vi state sbagliando di grosso. Dovete reindirizzarvi più sul genere sandali con sotto le calze e pantaloni alla pescatora tirati su fin sotto le ascelle). Mi sembra doveroso specificare che non avrei dovuto andarci io, ma la mia collega (leggi: acerrima nemica) che di solito segue questi eventi aveva da fare.
Così eccomi qua. Mai stata ad un consiglio comunale prima e conosco solo il sindaco (pantaloni neri e camicia a maniche corte blu scuro: sembra più il prete che il sindaco, ed è sempre - sempre - vestito così. I casi sono due: o ha uno stock infinito dei due indumenti o non si lava). E comunque non ci ho mai parlato in vita mia. Il mio redattore mi ha detto di far sapere per che testata scrivo ma, appena metto piede nella sala del consiglio, mi rendo conto che nessuno mi caga. Forse dovrei balzare sul tavolo ed urlare chi sono. Magari la prossima volta :)
L'atamosfera è più da festa degli alpini che da consiglio comunale. L'unica babbiona che non parla con nessuno sono io così, per darmi un contegno, estraggo il cellulare per mandare qualche messaggio.
Non c'è campo. E te pareva!
Finalmente - finalmente - il consiglio comunale inizia (mi stupisco che nessuno abbia portato un fiasco di barbera :)), in compagnia di un nutrito stormo di zanzare.
Si inizia con il nuovo segretario comunale. Scatto una foto:
- scurissima e pubblicabile sono con le dimensioni di un francobollo;
- la faccia del nuovo segretario comunale risulta per un quarto coperta dalla borsa di una consigliera e per un altro quarto dal proiettore. Non che lui sia un figo, ma tant'è.
- il camino di marmo riflette la luce del flash sopra la testa del sindaco, che sembra san Giuseppe.
Le comunicazioni incalzano frenetiche e si giunge al culmine con la proiezione di una relazione sul master plan della terza pista di Malpensa.
Panicopaura. Il sindaco si inalbera e si indigna. Si gonfia come un rospo, sputa come un lama e gesticola come un vigile urbano.
Mentre riporto sul taccuino le sue dichiarazioni la biro non scrive più. Ma porca pu ... Non posso certo chiederne una in presito all'altra giornalista perchè me la infilerebbe in un occhio (se non altrove :)), così calco sui fogli il più possibile, sperando di riuscire poi a decifrare.
Dopo mezz'ora di proiezione, un temporale, venti punture di zanzare, dieci consiglieri in catalessi, il sindaco riprende la parola.
"Sicuramente i cosiglieri vorranno commentare e chiedere dei chiariementi" Tuona dal suo scranno.
Silenzio assoluto.
Mi scappa da ridere. I consiglieri fanno di tutto per svicolare: chi si guarda le unghie, chi sparisce sotto al tavolo (non voglio sapere a fare cosa :)), chi finge di prendere appunti e chi risponde al cellulare che ha "miracolosamente" squillato al momento giusto.
Il sindaco fissa me e l'altra giornalista, leggermente allarmato. Non posso trattenermi dal fargli un sorrisino e scrivere (pardon, incidere) "Il consiglio comunale tace sulla questione terza pista."
Il povero sindaco non può fare altro che deliberare la presa visione della relazione e sciogliere il consiglio.
Me ne vado a casa, affascinata da questa nuova esperienza. Almeno ha smesso di piovere :)